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PRESENTAZIONE

IL CENTRO STUDI E IL SUO PATRIMONIO

 

Il Centro Studi pone le sue basi sullo straordinario materiale documentario che il Museo ha acquisito nel corso degli anni. I fondi Ferrari, Cristofori, Adamoli, Moroni e Gruppo 80 custodite dal Castello dei Burattini-Museo Giordano Ferrari costituiscono un patrimonio storico di importanza internazionale. Mettendo a disposizione degli utenti gli inventari e i cataloghi concernenti i vari fondi, oltre ad una ricca sezione bibliografica, il Centro si pone come un fondamentale punto di raccolta e conservazione della tradizione legata al teatro delle marionette e dei burattini, memoria oggi rivalutata anche alla luce del consistente interessamento che studiosi ed esperti, oltre al più generico pubblico di appassionati,  rivolgono al teatro di Figura e di Animazione.
Il Centro Studi offre dunque la concreta possibilità di visionare la documentazione dell’archivio che contiene i vari Fondi posseduti dal Museo, di accedere alla biblioteca (che comprende, oltre ad un patrimonio librario specialistico, anche i copioni appartenenti ai fondi Ferrari e Cristofori), e di usufruire di supporti informatici e telematici per l’accesso ad Internet tramite diverse postazioni dotate di PC. Parallelamente a questi servizi il Centro Studi prosegue le proprie attività di ricerca. Con l'adozione dei software Sebina (catalogazione del materiale bibliografico) e Samira (per quello più prettamente museale) si permette inoltre all’utente di accedere in modo più diretto al patrimonio conservato e di avvicinarsi al materiale in modo scientifico e completo.
In un’ottica più ampia, il Centro Studi punta la sua attenzione anche nella ricerca di un continuo e proficuo rapporto con Enti ed Istituzioni, in particolare con l’Università per promuovere attività di ricerca, tesi di laurea e attività didattiche, in una logica di approfondimento e arricchimento reciproco.      

 

Fondo Giordano Ferrari

Nasce dalla collezione di Giordano Ferrari, burattinaio parmigiano, il quale, con spirito collezionistico, ma soprattutto di appassionato cultore di una tradizione, raccolse testimonianze e materiali di diverse realtà riguardanti il  teatro di animazione.
Il Fondo è pervenuto alle raccolte civiche nel 1996, andando a costituire il nucleo fondante del Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari. Con circa 1300 pezzi tra burattini, marionette, pupi, 400 scenografie, 200 copioni, migliaia di documenti scritti, e una biblioteca specialistica, la collezione documenta la vita delle compagnie, soprattutto italiane, attive negli ultimi due secoli. La raccolta tratta soprattutto di artisti nord italiani, tra cui spiccano i marionettisti Lupi, Colla, Gambarutti, Gorno dall’Acqua e Concordia, o i burattinai di tradizione emiliana, come i Campogalliani, i Preti, i Sarzi, ma allo stesso tempo è rappresentativa di altre tradizioni regionali, come quella siciliana. Si ritrovano anche testimonianze di compagnie straniere, comprese quelle dell’Europa orientale, dei paesi asiatici e sudamericani. Sono inoltre presenti i materiali della stessa famiglia Ferrari, da quelli del capostipite Italo a quelli di Giordano e Gimmi.
L’insieme di questo materiale fa del museo una fra le più complete collezioni pubbliche dedicate al teatro di animazione.

 

Fondo Franco Cristofori

Il Fondo, appartenuto allo scomparso giornalista bolognese Franco Cristofori, è giunto nel 2005 al Castello dei Burattini-Museo Giordano Ferrari in seguito alla donazione effettuata da parte degli eredi, la madre Norma Fini e i figli Silvia e Giovanni Cristofori.
Si tratta di un fondo costituito da più di 250 pezzi tra burattini, marionette e teste, circa 150 fondali, 170 copioni e numerosissimi volumi e documenti che vanno a costituire uno dei più rilevanti nuclei dell’intera collezione museale.
La preziosità del fondo è data dalla presenza di un cospicuo numero di burattini di tradizione bolognese che va ad arricchire il già consistente patrimonio rappresentante il teatro di figura emiliano. Di notevole pregio sono anche le marionette appartenute a famiglie di celebri marionettisti quali i Lupi, i Colla e i Podrecca, nonché un carteggio che ci permette di ricostruire i rapporti con le diverse compagnie.

 

Fondo Amilcare Adamoli

Amilcare Adamoli, ingegnere di origine milanese, a metà degli anni quaranta si accostò per passione alla tradizione burattinesca bergamasca, coltivando questo interesse fino al 1954. Per le proprie messe in scena si serviva di un piccolo teatrino dotato di impianto elettrico da lui stesso costruito e di una raffinata muta di burattini, i cui vestiti erano confezionati dalla moglie.
Il Fondo, donato nel 2005 dalla figlia di Amilcare, Enrica Adamoli Bogetti, è costituito da numerosi burattini, oggetti scenici, scenografie e copioni appartenuti allo stesso Adamoli che  si caratterizzano per la cura dei materiali e l’ottimo stato di conservazione.

 

Fondo Gruppo 80

Il Gruppo 80 è stato fondato nel 1979 da Kitty Perria ed Enrico Valenti, che cominciarono a lavorare per le prime televisioni private servendosi di pupazzi di gommapiuma, scenografie e testi da loro stessi creati e ideando al contempo favole per la casa editrice Dami.
I pupazzi venivano animati attraverso la tecnica su nero oppure la tecnica da sotto, entrambe frutto di grande coordinazione e sintonia da parte degli animatori.
Il Fondo è costituito da circa 300 pupazzi, da un consistente numero di pezzi d’abbigliamento, accessori e oggetti di scena e da un corposo nucleo di fotografie, diapositive e videocassette.

 

Fondo Don Moroni

Il Fondo è giunto in museo all’inizio del 2007 grazie alla donazione della collezione privata da parte di Don Antonio Moroni. È formato da alcuni copioni di pregio provenienti dall’archivio di Gottardo Zaffardi, marionettista e poi burattinaio molto attivo nell’Italia centro-settentrionale e noto ai parmigiani per essere stato il burattinaio della chiesa dell’Annunziata.


Fondo Bompiani

E’ costituito da 112 burattini le cui teste in cartapesta sono state realizzate da Carlo Ludovico Bompiani, partendo da una modellazione della creta; i personaggi, che indossano vestiti confezionati da Anna Muratori, moglie di Carlo, sono quelli che agirono nelle rappresentazioni tenutesi al Teatro Piccolo negli anni che vanno dal 1950 al 1954, nonché in alcuni film girati per la “Tetis”. Lo stesso Carlo durante le rappresentazioni in teatro usava soluzioni scenografiche che riproponevano l’effetto della “carrellata” cinematografica.

Oltre che dalla testa in cartapesta i burattini Bompiani si caratterizzano per l’espressione caricaturale dei volti e per il sistema di animazione che prevede l’uso, oltre a quello dell’indice nel collo del burattino, del pollice e del mignolo sormontati da ditali particolari che consentono di allungare il raggio d’azione di queste dita all’interno delle maniche dell’abito.

La collezione comprende inoltre due scatole di costumi ed un raccoglitore con i copioni originali di Marcello Ciorciolini e Adriana Muratori.


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