Dal 23 luglio al 30 agosto presso il Castello dei Burattini sarà allestita una esposizione monografica con pezzi usati dagli operatori del passato in moltissimi spettacoli, compresi quelli in cui la suspense era il componente fondamentale. La tensione, ottenuta grazie a tempi teatrali sapientemente giocati, raggiungeva il suo culmine all’apparire del mostro, o dello scheletro o del diavolo di turno che molte volte veniva introdotto con una fiammata, e con una fiammata faceva ritorno agli inferi…

Non ci addentreremo nei processi psicologici per cui la marionetta e il burattino (come succede molte volte per le bambole più realistiche) generano inquietudine in quanto tali, in quanto sembianti pronti a vivere anche se solo per il tempo limitato della rappresentazione.

L’esposizione è una piccola testimonianza di come i vari scultori abbiano interpretato gli esseri che sono legati a quel sentimento umanissimo che risponde al nome di paura, a partire da una testa demoniaca dell'inizio del XIX secolo arrivando fino al Golem, burattino in lattice usato durante la trasmissione televisiva  Zio Tibia Picture Showche andava in onda negli anni 1989 – 1990.