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» Home Page  » RESTAURO » Gli attori restaurati - 2008 italiano english deutsch français español  
INTRODUZIONE

 
L’intervento su manufatti di natura inusuale e particolare, come le marionette o i burattini, caratterizzate da una molteplicità di materiali costruttivi (legno, metallo, tessuti, cuoi, carta, etc..) e da una lunga storia di utilizzo funzionale, non ha alle sue spalle una tradizione metodologica codificata da teorie o approfondite riflessioni critiche.

In genere, della ''manutenzione'' di burattini e marionette si occupavano gli stessi burattinai, nel contesto dell’utilizzo pratico negli spettacoli di questi per loro primari strumenti di lavoro: per colui che quotidianamente le utilizzava, la manutenzione significava ripristinare ogni volta un’integrità figurativa che il manufatto tendeva a perdere nel tempo proprio a causa del suo frequente impiego.
 
Pertanto, le ripetute manutenzioni cui andavano soggette le marionette nel corso della loro ''vita lavorativa'' hanno nella maggior parte dei casi comportato sia una complessa sovrapposizione di stesure pittoriche sia, non di rado, il reimpiego o lo scambio con elementi appartenuti ad altre marionette (teste, mani, abiti).

Per tutte queste ragioni, restaurare ''scientificamente'' oggi una marionetta comporta un approccio estremamente cauto e, soprattutto, rispettoso delle stratificazioni che si sono accumulate nel tempo e con l’uso su questi manufatti, perché ognuna di queste stratificazioni rappresenta un momento significativo della storia dell’oggetto.

La polimatericità di questi singolari manufatti esige inoltre che al loro restauro concorrano diverse professionalità, dall’esperto di legni policromi allo specialista di tessuti, sempre accompagnati dalla guida dello storico del teatro di animazione.

Con l’intervento che presentiamo qui, si è cercato di supportare il vero e proprio restauro con una serie di indagini approfondite sia sui metodi di costruzione dell’oggetto (attraverso le radiografie) sia sulla sovrapposizione e la natura degli strati pittorici (attraverso una serie di sezioni stratigrafiche di microcampioni della materia pittorica), utilizzando delle metodologie che caratterizzano già da molti anni gli interventi di restauro su manufatti che godono di una maggiore considerazione critica come le sculture lignee policrome o in cartapesta, ma che assai di rado vengono applicate all’ampio campionario dei protagonisti del teatro di figura.
 
 
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